Da Telegram a Truth social, passando per Substack, sono molte le piattaforme su cui migrano i reietti, i rinnegati, i bloccati e i censurati dai social mainstream. Questi generano profitti colossali coi nostri dati, ma poi quando gli autori non sono più graditi, cancellano l’account. Possiamo ancora accettarlo?

L’articolo Ecco i social aperti, della libera espressione. Ma è vera libertà? proviene da Agenda Digitale.