L’esperienza maturata in LUMSA con l’app “BeautyBook” dimostra come ChatGPT-4 possa assistere efficacemente nella generazione di codice e in tutte le fasi dello sviluppo software. Evidenzia anche i limiti dell’IA, anticipando però un futuro in cui la tecnologia sarà integrata in strumenti di uso comune, facilitando l’accesso allo sviluppo software, come auspicato dal movimento no-code

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